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trad. da Mario Rapisardi | 45 |
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Salve, o del logoro Formían putta:
Nasino piccolo, boccuccia asciutta,
Neri occhi, tenui dita, bel piede,
Coltura e arguzia Dio non ti diede.
5E tu tu, povera fanciulla, intanto
Per la provincia di bella hai vanto?
E la mia Lesbia confrontan teco?
O gente stolida, o secol cieco!
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O fondo mio - sabino o tivolese,
(Chè tivolese — hai nome ben da quanti
Contro Catullo — astio non hanno, e solo
Gl’invidiosi — a scommetter son pronti,
5Che sei sabino) — insomma, o tivolese,
Qual sei davvero — o che sabin tu sia,
Ne la tua villa — appresso il borgo io stetti
Di cuore assai, — chè mi fu quivi dato
Cacciar dal petto — una canina tosse,