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Trad. da Mario Rapisardi | 139 |
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Se la vecchiezza tua bianca ma sozza
Fosse, o Comino, in preda al popol data,
La maledica tua linguaccia mozza
A un avvoltojo sarebbe gittata;
5Sarebbero d’un corvo all’atra gozza
I cavati occhi tuoi merenda grata;
Mangerebbero i tuoi visceri cupi
Gl’ingordi cani, e l’altre membra i lupi.
109
Tu dici, o vita mia, ch’eterno in core
A noi vivrà questo giocondo amore.
Deh fate, o Dei, ch’ella prometta il vero;
Che risponda a’ suoi detti il suo pensiero!
5Datemi, o Dei, ch’eternamente stretto
Resti il mio cor da così dolce affetto!
110
Sempre, Aufilena, io lodo una benigna amica,
Che non rifiuta il prezzo, ed accorda il favore.