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di giorgio coresio. 207


Il ghiaccio se non fosse fatto per congelazione, nessuna ragion ci avrebbe per la quale, non essendo dell’acqua più freddo, e’ si facesse in ogni modo sentir più gelato, come e’ fa; se questa non fosse la densità, la quale, per aver maggior quantità di parti, opera più, in quanto nella maggior quantità è maggior virtù: come si vede che il caldo abbrucia più nel ferro infocato che nella fiamma. E per la medesima ragione il ghiaccio è ancora secco, e si ditermina da’ termini propri, dileguandosi, per lo costrignimento e gran frigidità, contraria all’umido, le parti umide in esso; perciochè, sì come l’umidità non può stare col gran caldo, com’è quel del fuoco, così non può stare con l’estremo freddo.

Se ’l ghiaccio non si facesse per costrignimento, qual sarebbe la ragione per la quale l’acque delle nevi e de’ ghiacci fossero malsane, se nel costrignimento, come dice Ippocrate e Aristotile, non uscissero le parti più sottili e rimanessero le terree? E da questo nasce che, nel disgelarsi il ghiaccio o la neve, l’acqua non ritorna mai in quella medesima quantità che era innanzi alla congelazione.

Il ghiaccio, se fosse più raro dell’acqua, si dissiperebbe più facilmente di essa; ma veggiamo il contrario, che resiste più; adunque è più denso di essa, e più resiste: come degli elementi, l’acqua e la terra resistono più che ’l fuoco e l’aria, come che questi abbino maggiore operazione.

E, finalmente, se ’l ghiaccio non fosse cosa costretta e condensata, non avrebbe né da’ Greci, né da’ Latini, né da altri, conseguito nome di tal concetto: i quali essendo nel corso di tanti secoli stati tanti e di sì gran valore nelle scienze, non sarebbe mai stato possibile che tutti si fossero ingannati. Perchè, lasciando altri argomenti che si potrebbono fare, seguiamo il proverbio che dice: Lascia anche qual cosa a’ Medi.

Se poi il Galilei intende, il ghiaccio essere acqua rarefatta per accidente, come diremo poi, è errore il contradire in quella maniera che fa, perchè non si niega mai la proposizione necessaria per accidente alcuno: se egli però non volesse ancora negare che Pietro fosse sustanza, perchè come padre o filosofo fosse accidente; perciochè, sì come questo non si dee fare, così ancora non si può negare che ’l ghiaccio non sia condensato, se bene per accidente è rarefatto.

Ma è da distinguere la rarità secondo le diverse cause: delle quali una è secondo la sottigliezza delle parti, di cui Giovanni Grammatico, nel secondo della Generazione parlò così: L’aria diciamo rara e l'acqua densa, non perchè le parti dell’aria siano distanti tra di loro e abbino interposti vacui, perchè veramente niente è di vacuo nell’aria né altro corpo è interposto tra le sue parti, ma perchè l'aria ha sustanza sottile e l'acqua grossa. E pare che questa densità proceda dalla sustanza del freddo, e la rarità del caldo. L’altra rarità è, la quale non consiste nella sottigliezza della sustanza, ma nella distanza delle parti tra di loro, come nella spugna. E questa rarità è quella che si fa nel ghiaccio: poi che non tutte le parti dell’acqua sono atte a congelarsi, ma quelle che hanno