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120 discorso


stenuto dall’arginetto CIRN; ma senza quello andrà al fondo, essendosi, per l’aggiunta del peso eguale all’ottava parte del peso del cono AST, reso il cono ABD più grave in ispecie dell’acqua. Ma se l’altezza del cono AIR fusse due terzi dell’altezza del cono AST, sarebbe il cono AST al cono AIR come 27 a 8, e ’l cilindro ESTO al cilindro CIRN come 9 a 4, cioè come 27 a 12, e però il cilindro CIRN al cono AIR come 12 a 8, e l’eccesso del cilindro CIRN sopra ’l cono AIR al cono AST come 4 a 27: adunque se al cono ABD s’aggiugnerà tanta gravità quant’è li 4 ventisettesimi del peso del cono AST, che è un poco più della sua settima parte, resterà ancora a galla, e l’altezza della emergente sarà doppia dell’altezza dell’arginetto. Questo, che s’è dimostrato ne’ coni, accade precisamente nelle piramidi, ancor che e gli uni e l’altre fossero acutissime: dal che si conclude, che il medesimo accidente accadrà tanto più agevolmente in tutte l’altre figure, quanto in meno acute sommità vanno a terminare, venendo aiutate da argini più spaziosi.

Tutte le figure adunque, di qualunque grandezza, possono andare e non andare al fondo, secondo che le lor sommità si bagneranno o non si bagneranno: ed essendo questo accidente comune a tutte le sorte di figure, senza eccettuarne pur una, adunque la figura non ha parte alcuna nella produzion di quest’effetto, dell’andare alcuna volta al fondo e alcun’altra no, ma solamente l’essere ora congiunte con l’aria sopreminente e ora separate. La qual cagione, in fine, chi rettamente e, come si dice, con amendue gli occhi considererà questo negozio, conoscerà che si riduce, anzi che realmente è la stessa vera naturale e primaria cagione del soprannotare o andare al fondo, cioè l’eccesso o mancamento della gravità dell’acqua verso la gravità di quella mole corporea che si mette nell’acqua. Perché, sì come una falda di piombo grossa come una costola di coltello, che per sé sola messa nell’acqua, va al fondo, se sopra se le n’attaccherà una di suvero grossa quattro dita, resta a galla, perché ora il solido che si pone in acqua non è altramente, come prima, più grave dell’acqua, ma meno; così la tavoletta d’ebano, per sua natura più grave dell’acqua, e però discendente in fondo quando per sé sola sia posta in acqua, se si poserà sopra l’acqua congiunta con un suolo d’aria, la quale insieme con l’ebano vada abbassandosi, e che sia tanta che con quello faccia un composto men grave di tanta acqua in mole quanta