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intorno alle cose che stanno in su l’acqua ecc. 115

aver le lor base eguali a quelle de’ cilindri, lasceranno sopra eguali moli d’aria contenuta dentro gli arginetti.

Questo, che per modo d’esemplo s’è dimostrato de’ prismi, cilindri coni e piramidi, si potrebbe dimostrare di tutte l’altre figure solide; ma bisognerebbe, tanta è la moltitudine e la varietà de’ lor sintomi e accidenti, formarne un volume intero, volendo comprendere le particolari dimostrazioni di tutti e de’ loro segmenti. Ma voglio, per non estendere il presente discorso in infinito, contentarmi che da quanto ho dichiarato ogni uno di mediocre intelligenza possa comprendere, come non è materia alcuna così grave, insino all’oro stesso, della quale non si possano formar tutte le sorte di figure, le quali, in virtù dell’aria superiore ad esse aderente, e non per resistenza dell’acqua alla penetrazione, restino sostenute, sì che non discendano al fondo: anzi di più mostrerò, per rimuovere un tale errore, come una piramide o cono, posto nell’acqua con la punta in giù, resterà senza andare a fondo, e ’l medesimo, posto con la base in giù, andrà in fondo, e sarà impossibile il farlo soprannotare; e pur tutto l’opposito accader dovrebbe, se la difficultà del fender l’acqua fusse quella che impedisse la scesa, conciosiacosa che il medesimo cono è molto più accomodato a fendere e penetrare con la punta acutissima che con la base larga e spaziosa.


E sia, per dimostrar questo, il cono ABC, due volte grave quanto l’acqua, e sia la sua altezza tripla all’altezza dell’arginetto DAEC: dico, primieramente, che, posto nell’acqua leggiermente con la punta in giù, non discenderà al fondo. Imperocché il cilindro aereo, contenuto tra gli argini DA, CE, in mole è eguale al cono ABC, tal che tutta la mole del solido composto dell’aria DACE e del cono ABC sarà doppia del cono ACB: e perché il cono ABC si pone di materia il doppio più grave dell’acqua, adunque tant’acqua quant’è tutta la mole DABCE, locata sotto ’l livello dell’acqua, pesa quanto il cono ABC, e però si farà l’equilibrio; e ’l cono ABC non calerà più a basso.

Dico ora, di più, che ’l medesimo cono, posato con la base all’ingiù, calerà al fondo, ed essere impossibile che egli in modo alcuno resti a galla. Sia dunque il cono ABD, doppio in gravità all’acqua, e sia la sua altezza tripla dell’altezza dell’argine LB. È già manifesto che tutto fuori dell’acqua non resterà: perché, essendo il cilindro compreso