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gnava i ladri nelle loro ruberie, assalendo con essi i viaggiatori.

«Un giorno, progettarono di svaligiare una carovana che doveva passare pel Segestan (1). Fra quelli che la componevano, eranvi uomini valorosi ed agguerriti, che avevano seco molte preziose merci; avendo inteso che il paese era infestato dai briganti, stavano in guardia, marciando e sempre ben armati, e facendosi precedere da esploratori; per cui, avvertiti dell’avvicinarsi dei ladroni, si prepararono a respingerli.

«I ladri, essendo in piccol numero, furono sorpresi al trovare una resistenza cui non aspettavansi. Molti di essi furono uccisi, e gli altri costretti a prendere la fuga. Il giovane principe, dopo essersi lungamente battuto, fu costretto a cedere al numero. La sua gioventù, il suo coraggio, il bell’aspetto interessando in di lui favore, gli fu lasciata la vita e messo tra gli schiavi. La nobiltà del portamento, il suo spirito, eccitando sempre più la curiosità, gli si domandò chi fosse ed in qual modo si trovasse in mezzo ad assassini di strada. Il giovane non potè rispondere altro fuorchè d’esser figlio del capo dei ladri.

«La carovana, continuando il suo viaggio, giunse nella residenza di Azadhakht. Quando questi ne fu informato, ordinò che gli si presentassero gli oggetti più rari e curiosi, per iscegliere quelli che, maggiormente gli piacessero. Si fece portare in palazzo le stoffe più ricche, i gioielli preziosi, e gli si condussero dinanzi alcuni schiavi fra cui eravi il giovane prigioniero.

«Il re, dopo aver guardato rapidamente tutto, fissò gli sguardi sul giovane; gli piacque il suo bell’aspetto e domandò chi fosse il capo della caravana gli raccontò che nel loro viaggio, erano stati assaliti dai briganti; ch’eransi difesi coraggiosamente, ucciden-

  1. Provincia in Persia.