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suocero, il quale rimase maravigliato della sua bella apparenza; e fattelo sedere accanto, gli disse: — Figliuolo, voi mi dichiaraste chi siete ed il grado che occupavate alla corte di Egitto; mi diceste pure di aver avuto con vostro fratello una quistione, e che per ciò vi allontanaste dal vostro paese; ora vi prego di farmi tutta intiera la confidenza, e dirmi il motivo del vostro diverbio. Adesso dovete avere una perfetta fiducia in me, e nulla celarmi. —

«Nureddin gli raccontò tutte le circostanze della contesa col fratello, ed il gran visir non potè udirne la narrazione senza smascellar dalle risa. — Ecco,» disse, «la cosa più singolare del mondo! È egli possibile, figliuolo, che la vostra disputa sia andata fino al punto che dite per un matrimonio immaginario? Mi spiace che vi siate inimicato per una bagattella con vostro fratello maggiore. Veggo però ch’egli ebbe torto d’offendersi di ciò che non gli diceste se non per ischerzo, e ringrazio il cielo d’una contesa che mi procura un genero come voi. Ma,» soggiunse il vecchio, «già inoltrata è la notte, ed è tempo di ritirarvi. Andate, mia figlia, la vostra sposa, vi attende. Domani vi presenterò al sultano. Spero che vi riceverà in modo, da rimaner tutti soddisfatti.» Lasciò allora Nureddin Alì il suocero per recarsi all’appartamento della moglie.

«Il singolare,» continuò il gran visir Giafar, «si è che lo stesso giorno in cui facevansi queste nozze a Balsora, Scemseddin Mohammed si ammogliava anch’esso al Cairo; ed ecco le particolarità del suo matrimonio.

«Partito che fu Nureddin Alì dal Cairo, coll’intenzione di non più tornarvi, Schemseddin Mohammed, suo fratello maggiore, ch’era andato a caccia col sultano d’Egitto, essendo dopo un mese di ritorno (erasi il sultano lasciato trasportare dall’amore della caccia,