Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/227


207

«Schiusi la fatal porta, e non v’ebbi appena poste il piede, che un odore, grato in verità, ma contrario al mio temperamento, mi fe’ cadere svenuto. Tornato in me, in, vece di approfittare di tale avvertimento, rinchiudere la porta, e perdere per sempre la voglia di soddisfare alla mia curiosità, entrai, ed aspettato alcun tempo che l’aria aperta avesse moderato quell’odore, non ne provai più incomodo.

«Trovai un luogo ampio, a volta, ed il cui suolo era sparso di zafferano. Parecchi candelabri d’oro massiccio, con faci accese che spandevano odore di aloè e d’ambra grigia, servivano di lumiere, e quella illuminazione era accresciuta da lampade d’oro e d’argento, piene d’un olio di varie essenze. Fra un gran numero d’oggetti che attrassero la mia attenzione, vidi un cavallo nero, il più bello che si potesse immaginare, al quale appressatomi per considerarlo da vicino, trovai che aveva sella e briglie d’oro massiccio, di squisito lavoro, e che la sua mangiatoia era per metà piena d’orzo mondo e di sesamo (1), e dall’altra d’acqua di rose. Lo presi per la briglia, e lo tirai fuori per meglio vederlo; lo montai, e volea farlo camminare, ma siccome non si moveva, lo percossi con una bacchettina da me raccolta nella magnifica sua scuderia. Appena sentì esso il colpo, si mise a nitrire con orribile strepito; poi, spiegando due ali, di cui non m’era avveduto, si alzò nell’aria ad immensa altezza. Non pensai più

  1. Pianta il cui stelo rassomiglia a quella del miglio. Il sesamo orientale è originario delle Indie, ma da tempo immemorabile vien coltivato in tutto l’Oriente. Se ne mangiano i semi cotti nel latte come il miglio: si mangiano pure abbrustolite nel forno od in focacce impastate con burro od olio. È un alimento nutritivo e grato, che i fanciulli amano molto. Dalle sue sementi si estrae pure, colla pressione o coll’acqua bollente, un olio buono quasi quanto quello d’ulivo, di cui si suol servirsi per condimente e per ardere.