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che relazione lo stagno ed i pesci, vi scongiuro di raccontarmela; ci troverete in certa qual guisa conforto; che gl’infelici sentono sempre una specie di sollievo a narrare le loro disgrazie. — Non voglio negarvi questa soddisfazione,» riprese il giovane, «benchè non possa darvela senza rinnovarei miei vivi dolori, ma vi avverto anticipatamente di preparare le orecchie, lo spirito e persino gli occhi a cose che superano di gran lunga quanto l’immaginazione può concepire di più straordinario.


STORIA

DEL GIOVANE RE DELLE ISOLE NERE.


«Dovete sapere, o signore,» continuò egli, «che mio padre, il quale chiamavasi Mahmud, era re di questo stato: è desso il regno delle Isole Nere, il quale prende la sua denominazione dai quattro monticelli vicini; chè questi monti erano per l’addietro altrettante isole, e la capitale in cui dimorava il re mio padre, trovavasi nel sito in cui presentemente esiste lo stagno che vedeste. Il seguito della mia storia v’istruirà di tutti questi cangiamenti. Il re mio padre morì in età di settant’anni. Appena fui sul trono, mi ammogliai, e la persona che scelsi per dividere meco la dignità regale, era mia cugina. Ebbi luogo d’essere contento dei contrassegni d’amore ch’essa mi diede; e da parte mia concepii per lei tanta tenerezza da non esservi nulla da paragonare alla nostra unione, la quale durò cinque anni; scorsi i quali m’avvidi che la regina mia cugina non avea più affezione alcuna per me.

«Un giorno ch’essa trovavasi nel bagno al dopopranzo, mi sentii voglia di dormire; ed essendomi buttato sur un sofà, due delle sue donne, che trova-