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sopportare qualche riduzione anche nel conforto, che è in perfetta armonia colle altre parti della strada.

5.° Attenendosi strettamente alle suesposte norme pella costruzione, io non vedo ragione perchè non si possa fare in Italia una ferrovia a scartamento di mi 1 1,10, laddove il terreno non sia peggiore, e le stazioni non occorrano più vaste o più frequenti di quel che si descrisse per la linea Svedese di Ultersberg, senza eccedere, su per giù, la spesa di L. 53,000 al chil. compreso il materiale mobile (quadro II allegato H); o, se la linea si voglia dello scartamento di 1m,20, e sia di qualche difficoltà, e debba comprendere p. es. una mezza dozzina di ponti in ferro da circa 40m di luce ciascuno, in ragione di ogni 100 chil. come è il caso della linea di Uddewalla non vedo perchè non la si possa costruire in Italia con L. 82,000 al chil., pur compreso il materiale mobile. E quando uno debba attenersi allo scartamento ordinario di m.i 1,44, la prima di queste strade non può costare in Italia oltre L. 7O mila, e la seconda starebbe probabilmente in sulle 90 mila lire al chil., del che ci è arra il costo ridotto delle linee di Scozia. Che se il terreno sia estremamente difficile, si potrà sempre fare con L. 50 mila al chil., poco più poco meno, una linea dello scartamento di m. 0,61, e curve di 80.m di raggio, come è quella di Festiniog; ma l’opportunità di simile scartamento, così straordinariamente ristretto, deve risultare da un rigoroso paragone di quanto si guadagnerà nella costruzione, colle maggiori spese che certo ne verranno allo esercizio e che collo esempio descritto nell’allegato D non sarà diffidile calcolare; questa è la sola condizione cui praticamente sarà da soddisfarsi: perchè, quanto alla capacità, una tale linea con 6 treni al giorno, ancorché di sole 50 tonnellate brutte ciascuno, può bastare per un introito cliilometrico anche di 17 o 18 mila lire annue;

6.° E seguendo le accennate norme per l’esercizio, mi è avviso, che le spese per un traffico di 2 piccoli treni al giorno, che è il minimo ragionevolmente presumibile in una linea costrutta con materiali solidi e duraturi, ove la pendenza massima sia del 10 per ‰, e questa non s’incontri troppo frequente, si