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le torte? 161

girò intorno al Tribunale, giunse alle spalle di lui e colse tosto il destro per strappargliela. Ciò fece con tale lestezza che il piccolo giurato (era Tonio, la Lucertola) non seppe che fosse della sua matita; girò quà e là per ritrovarla, ma invano, perciò dovette rassegnarsi a scrivere col dito in tutto il resto della giornata. Ciò valse poco, perchè il dito non lasciava traccia alcuna sulla lavagna.

“Usciere, leggete l’atto d’accusa!” disse il Re.

Allora il Coniglio diè tre squilli di tromba, poi aprì il ruotolo delle pergamene, e lesse così: —

     “La Regina di Cuori
Fè delle torte in un bel dì d’està:
     L’empio Fante di Cuori
Rubò le torte; e certo, a morte andrà,!

“Ponderate il vostro verdetto,” disse il Re a’ giurati.

“Non tanta fretta!” interruppe vivamente il Coniglio. “Vi son molte cose da fare prima!”