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della regina. 121

averla riguardata un poco, vide un ghigno, e disse fra sè, “È Ghignagatto: ora avrò qualcheduno con cui discorrere.”

“Come va il giuoco?” disse il Gatto, appena ch’ebbe tanta bocca per cominciare a parlare.

Alice aspettò che gli occhi apparissero, e poi gli fè cenno col capo. “È inutile parlargli,” pensò fra sè. “aspettiamo che almeno gli orecchi appariscano, almeno uno.” Immediatamente apparve tutta la testa, e Alice depose il suo fenicòntero, e cominciò a raccontare come andava il giuoco, lieta che uno le prestasse attenzione. Il Gatto intanto dopo aver fatto mostra della sua testa, pensò bene a non mostrare il resto del suo corpo.

“Non credo che giuochino lealmente,” disse Alice, lagnandosi, “contrastano fra loro furiosamente e non si può sentire neppure la propria voce — non hanno ordine nel giuoco; e se ve n’è, niuno lo segue — e non potete credere che confusione c'è, perchè quì tutto è

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