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l’acqua di venire alla fontana, donde si cavava dai Vicini1. E sembra che questo impedimento provvenisse forse dal canale principale di distribuzione dell’acqua cittadina, perchè in una adunanza del 6 Aprile 1295 trovo enunciato: cum pro comune Pergami sit aptatus et renovatus canicullus fontis Vicin. s. Pancratii, dove vediamo ancora in vigore il concorso del Comune in quest’opera di riattamento, che propriamente non interessava che la nostra Vicinia. E quindi cum lochete sint ita deguastate cet. passa che sieno rifatte a spese della Vicinanza2. Ma ancora in un Consiglio del 17 Luglio dello stesso anno si prendono nuovi provvedimenti, ed al 20 successivo passò la proposta di una riforma totale della fontana e dell’ingrandimento della casa (serbatoio) in cui si raccoglieva quell’acqua, chè, a quello si vede, quale in origine era stata costrutta dal Comune, non bastava più ai cresciuti bisogni della Vicinanza3.

I rapporti, a dir vero, tra il Comune e le Vicinie rispetto a questo servizio sembra fossero sin qui ancora un po’ indeterminati; malgrado le ordinanze del vecchio Statuto, la consuetudine manteneva ancora una parte principale in quei rapporti, onde non era ancora stabilito fin dove avessero a giungere gli obblighi dell’uno, quegli delle altre, e neppure dai conti della Vicinanza di S. Pancrazio possiamo formarci un esatto criterio per giudicare dei motivi pei quali in un anno, e non piuttosto anche in altri, il Comune abbia creduto di riattare il canaletto, che

  1. Acta II qu. 2.
  2. Acta II qu. 2.
  3. Acta II qu. 3.