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unam cratem de ferro ad bucham ipsius caniculi; item den. 1 et medium (l. 0,18) in uno quartario carbonum operatorum ad deloandum (liquefare) ipsum plumbum; item den. 12 (l. 1,46) in astrogo (smalto, fondo calcare) operato ad ipsum caniculum; item sol. 7 et medium (l. 10,95) per una cratis de ferro di libbre 7 e mezza in ragione di den. 12 imper. (l. 1,46) per libbra; item den. 12 pro solutione clavorum magnorum et parvorum operatorum ad hostium quod est in ipso fonte de retro et per conzare cathenacium ipsius hostioli et per conzare unam agugiam de ferro (subbia) magistri Iohannis Raymondi; item den. 12 et medium (l. 1,52) in una cartaria (serratura) cum clavi posita in ipso hostio1. Ho riportato quasi per intero questo conto per dimostrare che sulle Vicinie cadeva propriamente la manutenzione di quanto aveva attinenza colle fontane situate entro i loro confini e insieme perchè parmi un importante saggio del nostro dialetto sulla fine del secolo decimoterzo. Ma, continuando nel nostro argomento, bisogna credere, o che questi riattamenti non fossero fatti a dovere, come pur troppo non di rado avviene quando si tratti di opere pubbliche, o che non mancassero anche allora di que’ malnati, che tengono la roba del pubblico per roba da rubello, perchè in una assemblea dell’8 Gennaio 1292 passò quod fons dicte Vicinancie debeat conzari pro ipsa Vicin. et de avere ipsius Vicin., e inoltre quod bocheta dicte fontis aptetur ad expensas dicte Vicin.2; nel 1294 vengono incaricati i Consoli di indagare che cosa impedisca al-

  1. Acta I qu. 9.
  2. Acta II qu. 1.