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DISCORSO PRELIMINARE |
manoscritti strozziani, d’un Maffeo, o d’un Lamberto, secondo le notizie di casa Tedaldi citate dal Crescimbeni; fu, com’ei dice, castellano in una buca: nella quale, a sentir lui, stava a suo grande disagio: «Però che ci sono assedïato Da forti venti e dalla carestia, E ogni cosa m’è porto e collato. Di quel che ho vaga più la vita mia. Cioè di veder donne, son privato In chiesa alli balconi o nella via.» E le donne gli piacevano, tanto che ebbe due mogli: della seconda motteggiava bruttamente: «Qualunque mi arrecassi la novella Vera o di veduta o vuoi di udita, Che la mia sposa si fossi partita Di questa vita o persa la favella; Io gli darei guarnacca o vuoi gonnella, Cintura e borsa con danar fornita; E sempre mai ch’e’ dimorasse in vita Lui servirei con chiara voglia snella.» Di lui hannosi poesie ne’ codd. vaticani segnate del 1311: del 16 settembre 1321 è segnato il sonetto in morte di Dante in quelli e nel riccardiano e nei casanatensi: in uno dei vaticani (3213) è un altro sonetto con tale iscrizione «Pieraccio Tedaldi nel 1333, antivedendo sopra il fatto del legato di Bologna e ripetendo del suo male stato» e comincia: «Gran parte di Romagna e della Marca Ha già perduto il prete di Caorsa, E l’altro rimanente c’ha in borsa Parmi veder che tosto se ne scarca: E, se non se ne avvede e i monti varca, La gente bolognese veggio scorsa A dargli maggior graffi e maggior morsa Che mai non fe leone a bestia parca.» Non ne do altro perchè il Trucchi1 resta qui; dalle cui notizie ho riprodotti questi e gli antecedenti versi, di miglior lega che i pubblicati per intiero. Agli antichi raccoglitori e storici della poesia parve gran che un sonetto nel quale Pieraccio seppe ristringere come una ricetta per fabbricare sonetti. A noi par da notare che egli, col Bonichi in parte, prevenne la poesia borghese di cui avremo a parlare più sotto.
Mucchio de’ Fantinelli da Lucca, detto in altri codici Mugnone e Magnone, meritò luogo nella nostra rac-
- ↑ F. Trucchi, nelle Notizie di Pieraccio Tedaldi, in Poesie inedite italiane, vol. II (Prato, Guasti, 1846). Citando o nominando il Trucchi nel testo, intendiamo sempre di questo volume della sua raccolta.
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