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RIME

XXXI


     Fuggit’è ogni virtù, spente il valore
Che fece Italia già donna del mondo;
E le Muse Castalie sono in fondo,
4Nè cura quasi alcun del loro onore.
     Del verde lauro più fronda nè fiore
In pregio sono; e ciascun sotto ’l pondo
Dell’arricchir sottentra; e del profondo
8Surgono i vizi trïonfando fore.
     Per che, se i maggior nostri hanno lasciato
Il vago stil de’ versi e delle prose,
11Esser non dêti maraviglia alcuna:
     Piangi dunque con meco il nostro stato
L’uso moderno e l’opre vizïose
14Cui oggi favoreggia la fortuna.






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