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al pesce. Io ’ ovuaque vado, sarò nella mia terra;

che nulla terra non mi è esilio ^ sì che ovunque io dimoro sarò in mio paese, che ’1 buon essere appartiene all’ uomo e non al luogo. Paura dice: Dolo: e ti viene. Sicurtà risponde: Ciò e picciola cosa a sofferire, e se è grande, sarà maggiore corona. E se alcuno dice, che dolore è dura cosa, Sicurtà risponde, che quell’uomo è fragile troppo ^ Paura dice: Vi sono poche genti che possono sofferire dolore. Sicurtà risponde: Sono di quelli pochi. Paura dice: Natura ne fé’ senza forza. Sicurtà risponde: Non biasimare natura, che noi ingenerò forti. Paura dice: Fuggiamo lo ddore. Sicurtà risponde: Perchè? Egli te seguirà ovunque sarai. Paura dice: Tu sarai povero. Sicurtà risponde: Lo vizio non è nella povertà, ma nel povero; egli è povero perchè si crede essere. Paura dice: Io sono impossente. Sicurtà risponde: Abbi gioia, tu sarai possente. Paura dice: Quegli ha molti danari \ Sicurtà risponde: Egli non è

1) Le stampe: Ore io ovunque vo.do: ommesso ove.

2j Corretto nulla (erra non è scella in nulla terra non mi è esilio, col t: nule terre ne m’ est essil. Questo brano è compendiato, più che tradotto.

3) Il T varia: eil hom est trop malvais qui sojfrir ne puet.

4) Aggiunto molti, col t; cÀl a (jvans denier.