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la luna in prima, e tutte le altre stelle, che sono di natura di fuoco. Il fuoco ch’è assiso sopra agli altri elementi, non tocca niente agli altri elementi, ed è quel quinto elemento che si chiama orbis1. Chè di sopra il fuoco è un aere2 puro e chiaro e netto, dove3 sono le sette pianete. E ancora di sopra a quello aere è il firmamento, che tuttavia tornea, e gira lo mondo con tutte stelle da oriente in occidente, sì come il conto diviserà più innanzi, quando sarà luogo e tempo.

E sappiate che sopra il firmamento è un cielo molto bello4 e chiaro e lucente, e ha colore come di cristallo; e per ciò è egli appellato il cielo cristallino. E sopra quel cielo si è il cielo empireo5, onde caddero li malvagi angeli6. E in quel cielo dimora la santa Trinità divina, con



  1. Le stampe leggono male nè a quel quinto elemento, che si chiama orbis. Corretto col t, che dice conciso ce (cioè, il fuoco) est orbis.
  2. Il t uns orbes generaus. Lasciai qui e sopra, un aere, come leggono le stampe, per due ragioni: perchè anche il t ha la variante airs, e perchè nel periodo seguente il t dice, celui air, quello che prima disse due volte orbes.
  3. Corretto che vi, in dove, col t où sont.
  4. Bello, manca al t.
  5. Cielo empireo, glossa di Bono.
  6. Qui il t ha di più: encore par desus celui a I autre ciel de color de porpre, qui est apelez cieus emperiaus, où maint la sainte glorieuse divinitè etc.