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di mangiare ed un’altra no, e che l’una è dolce e l’altra amara, l’una verde o rossa, l’altra bianca o nera, secondo il calore1 degli elementi e degli umori che signoreggiano nella cosa2; l’una è velenosa e l’altra vale a medicina. Chè tutto che in ciascuna cosa sieno li quattro umori tutti mischiati, e li quattro elementi, e le quattro qualitadi; si conviene che la forza dell’uno sia più forte, secondo che più v’abbonda, e per quella natura che più v’abbonda è chiamato3.
Ragione come: Se flegma abbonda più in un uomo, egli è chiamato flegmatico, per la forza ch’ella ha in sua natura. Che però la flegma è fredda e umida4, e si è di natura d’acqua e di verno, conviene che quel cotale uomo sia lento e molle5, pesante e dormiglioso, e che non si ricordi bene delle cose passate. Questa è la complessione che più appartiene a’ vecchi, che ad al-
- ↑ Corretto colore in calore, col t chalor, e col senso.
- ↑ Il t qui sormontent.
- ↑ Il t più prolisso: et par cele nature qui plus i abonde, et touz apelez de cele nature.
- ↑ Fatto verbo il primo e, ed aggiunto questo e, col t e col senso: fleume est froide, et moiste, et est de nature ecc.
- ↑ Molle manca al t. Si noti il pesanz, in senso morale tradotto pesante, appunto in questo testo di lingua. Manca in questo senso alla Crusca.