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sua forza e suo podere1 d’andare in Francia, per conquistare lo reame del suo padre. E così se ne andò con tutta l’oste d’Italia, e passò li monti, e vinse la terra infino alla2 città di Rens. E là trovò egli Carlo3 suo frate che gli veniva incontro con sì grande stuolo di gente, ch’egli vide apertamente, ch’egli non poteva vincere. E quando egli conobbe che lo intendimento suo era fallito, sì si fece monaco nell’abbadia di santo Marco di Zona4, e lasciò l’imperio di Roma a uno suo figliuolo che avea nome Alois. E’5 visse nello imperio due anni, e quando fu morto, non rimase di lui se non una femina figliuola che fu maritata al re di Puglia. Allora venne a Roma Carlo calvo re di Francia, e fu imperatore un anno. Ma però che le guerre crebbero diversamente in Italia, lasciò Carlo Calvo l’imperio di Roma ad Alois giovane figliuolo della nipote, moglie del re di Puglia, di cui lo



  1. Et il vit sa force et son pooir, il se pensa que il iroit etc. Così il t.
  2. Corretto a una, in alla, col t a la citè. Il Sorio crede qui indicata in generale una città del Reno. Il ms. Vis. alla.
  3. Il t trova il ses freres, e non il solo Carlo.
  4. Il t saint Maarch de Soissons, colla variante Marc d’Essone.
  5. Corretto E in E’, acciò meglio risponda al t Cil Loois.