285Qui sangue a rivi; la si versa pianto!
Tace il cannon; dai piè della battaglia
La sollevata al cielo in giù ricade
Polve de’ campi sugli sfigurati
Cadaveri; figliuole della notte 290Sui rotti teschi a carolar sen vanno
Le volubili larve; dal deserto
D’Angad esciti voratori augelli
A larghe torme sopra l’ali tese
Oltre l’Isly varcando, col funèbre 295Propagato ulular rompono i vasti
Silenzi delle tenebre. Infelice
Chi veglia in tanto lutto! è febbre immane.
Una vergine veglia; da profonde
Ripercossa tristezze altro non vede 300Che le agonie del campo, e si sommerge
Nel fitto bujo del pensar doglioso.