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metà dal muricciuolo, e mostrandosi intenta allo spettacolo meraviglioso del sole nascente.

Tutto sfolgorava oramai: i tetti, gli alberi, i vetri delle finestre, i muri bianchi del convento, le punte metalliche dei parafulmini. Le campane scioglievano in larghe onde i loro concenti: alcune finestre si aprivano. Anche il terrazzino del vecchio scettico si aperse ricevendo i primi raggi del sole. Che divina cosa la vita! Respirare, muoversi, ammirare, adorare, darsi, slanciarsi tutti interi e appassionatamente verso la invisibile forza che ci attira in alto!

Per una di quelle misteriose intuizioni che hanno le persone estremamente sensibili, Flavio si trovò avvolto nella commozione della sua amica; la parola «amore» non presentavasi alla sua mente, ma l'intima essenza dell'amore vibrò in tutto il suo essere ed egli ebbe un fremito simile a quello del viatore che pur senza vederlo sente la presenza dell'abisso.