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— Sì, sì — rispose Elvira — chiamalo e che mi faccia guarire presto!

Durante l'aspettativa si assopì lievemente. Anna, che la vide chiudere le palpebre, allontanò il lume perché potesse riposare e oppressa ella stessa dalle fatiche della giornata si appoggiò al davanzale della finestra respirando l'aria a larghe ondate.

«Non sarà nulla certamente», pensava sprofondando le pupille nel vuoto oscuro. «Un po' di stanchezza, l'afa di oggi, la commozione... Era vera commozione? Ma perché? Lo aveva ella amato fin da piccino? Lo aveva protetto quando gli altri lo deridevano? Aveva ascoltate le prime voci di quell'anima così tenera e così sensibile? Si era fatta il suo pensiero e la sua coscienza?... O non lo aveva invece sempre deriso e disprezzato? Perché dunque sarebbe commossa lei? Perché?»

Un gruppo di affanno le strinse la gola. Tutte le scene della giornata le sfilarono da-