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che soprattutto le si conviene fra’ testi di lingua, quando siano fatte le correzioni che richiede necessarissime. Parecchie ne ho io proposte, come fin qui avete veduto: ed oso dire, che alcune sono anche certe. Ma chi sa di quante altre avrà ella bisogno! E chi sa pure s’io stesso sarò potuto sempre uscir salvo di Questa selva selvaggia ed aspra e forte! Di grazia giudicatene voi, dottissimo: ed intanto conservatemi nella cara vostra benevolenza: e facciavi il cielo fiorire lunghissimi anni alle cortesie e alle lettere insieme con que’ vostri confratelli ch’io sommamente amo, e da’ quali ben so d’essere riamato con uguale amore: voglio dire col Parchetti, col Morelli, col Buonfiglio, col Borgogno, col Giuliani, coll’Imperi, spiriti veramente elettissimi e tanto cari non meno al viver civile che alla religione. ― Di Roma ai 30 di agosto 1845.
Salvatore Betti.
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