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Iati favori; sicché vie più crebbe, e diede ricetto a donne di alto stato che fuggivano il mondo o trovavansi costrette a lasciarlo. Ivi si ritirò, dopo le vicende di una vit^i procellosa, Cate- rina Sforza Riario, già signora di Forlì e d'Imola, vedova di Giovanni de^ Medici della linea che poi si disse granducale, eroica madre delF eroico Gio- vanni delle Bande Nere. Ivi ella mori nel 1509, non presaga dalla futura grandezza del nipote . né del suo dominio su questa città e su questo paese medesimo, il quale aveva già mandati in esilio i discendenti di Cosimo il vecchio.** Negli anni posteriori eziandia le Benedettine delle Mu- rate accolsero ospiti ragguardevoli. Eleonora Cybò Malaspina, vedova di Gian Luigi de'Fieschi, scelse questo asilo tranquillo, rimasta che fu vedova per la seconda volta mediante la morte di Chiappino Vitelli, il quale nella guerra di Fi- lippo secondo contro i Paesi Bassi incontrò una sorte simile a quella per cui mori nel porto di Genova il Conte di Lavagna. Parecchie signore della famiglia Cybò presero qui il velo, e si tro- vano annoverate fra le abbadesse del convento. Camilla Martelli, seconda moglie del Granduca Cosimo I, venne chiusa nella Murate (cui riempì di lamenti e di lacrime) finché venisse, subito dopo la morte del marito , per comando del suo successore, traslocata nel chiostro di Santa Mo- naca, donde la liberò soltanto la morte.** Ivi final-