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70 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DB* MEDICI. '

Chi partendosi dall'abbazia dei Benedettini, fondata dal Margravio Ugo, il Gran Barone della^ Divina Commedia, incamminasi per ia via lunga e diritta la quale a motivo del palazzo di giusti- zia ivi fabbricato nel Dugento si chiama Via del Palagio, se vada sempre a*diritto, trovasi prima in un' altra via che per allusione alle antiche fa- zioni si chiama Via Ghibellina, e poi in Via San Giuliano. Lungo questa ei vedrà non lon- tano dalle mura della città, a sinistra, la lunga e nuda facciata d'un grandioso ediQzio, sulla porta d'ingresso del quale a grosse lettere di ferro fuso si legge Prigione delle Murate, Il con- vento eh' era ivi ha dato luogo da pochi anni ad una vasta prigione cellulare, troppo di sovente nominata nella storia moderna della Toscana e delle sue politiche commozioni. Nell'anno 4424 Mona Appollonia con dodici compagne fondò in una casa da lei ereditata un piccolo convento, che chiamato dal nome di Maria Annunziata, fu as- segnato alle Benedettine. Il nome di Murate eh' egli ebbe però, rimonta ad una maggiore antichità: provenne da una casetta che tro- vavasi sopra uno de' piloni del ponte sull' Arno fondato da Messer Rubaconte' da Mandella, che per una cappellina dedicata a Maria prese poi il nome di Ponte alle Grazie. Su questo ponte, il più antico fra quelli che esistono, dal quale si gode l'ameno prospetto del colle cui corona la basilica