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64 LA GIOVENTÙ 01 CATERINA DE* MEÓiCI.

Stemmi alzati dopo il secondo ritorìio de' Me- dici dall'esilio. Un branco di uomini mascherati, tra i quali molti giovani delle più ragguardevoli case, guastava distruggeva quelli che yedé- vansi neir esterno degli edifizi, nelP interno delle , abitazioni, e perfino nelle Chiese: che pòi co- storo non scrupoleggiassero troppo nel ristringersi alle 6(de armi alzate nel suddetto spazio di tem- jfk), è cosa agevole a^ capire, Nella chiesa delF An- nunziata, arricchita già da Piero de' Medici detto il Gottoso colla magnifica cappella , la quale con- tiene l'imriiagiqe, venerata come miracolosa, del- l'Annunziata, fracassarono essi le statue di Leon decimo, e di Clemente settimo: il Papa ne fii in- collerito a segno, che giurò di non voler riposare in terra sacra , se non avesse costretto Firenze ad aprirgli le porte. ,

E di male in peggio si andò, quando la parte democratica, chiamata degli Arrabbiati, prese il disopra sugli Ottimati e sui seguaci delle idee di Savonarola; quando si seppe che il Papa si era , riconciliato coli' Imperatore, e che da qualunque accordo i Fiorentini erano esclusi ; quando l' eser- cito che aveva dato il sacco a Roma, e difeso Na- poli contro il maresciallo di Lautrec, rinforzato da genti del Papa, prese a marciare vèrso la Toscana • per fiaccar la baldanza della città risolata a di- fendere la libertà sua. Furono allora date le armi al popolo. Questo provvedimento incontrò sulle