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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. 39

séguito , lasciando la città insieme col Cardinale, il quale l'anno dipoi morì di dolore, a motivo della dura accoglienza che lo sdegnato Papa gli fece al suo ritorao in Roma. Appena partiti, la folla si fece intorno al palazzo per saccheggiarlo. Niccolò Capponi durò fatica assai ad. arrestare la furia. Nel giorno seguente il tumulto fu an- cora più grave. Si sparse la voce che il Papa era stato liberato dal castello, ed i Medici ve- nivano con cavalli e fanti verso la città per im- padronirsene. Era un timore Vano, ma mise tutto in scompiglio; e fin d'allora cominciò a mo- strarsi quella diffidenza fra' i nobili avversi al- l' autorità Medicea, e la fazione popolare, che fece poi precipitare a mina tutta quella mutazione di cose.

IX.

Allorché nella città cominciò V agitazione che era per riuscire cos'i fatale prima ai Medici poi alla Repubblica, Silvio Passerini giudicò pru- dente di allontanare da qualunque pericolo la giovine figlia del Duca d'Urbino, mandandola alla Villa di Poggio a Caiano, perchè ivi stesse in maggior sicurezza e tranquillità. Ciò però non piacque ai capi della parte che era per entrare al potere, e che sin d'allora deliberò non per- der troppo di vista la nipote del Papa. Quindi