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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 45

LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE MEDICI. 45 ancora a difendere il Papa il quale gliene «vrebbe di poi il buon grado, non lo voleva credere; e pensava che chi gliene diceva lo facesse per non poter sopportare quel modo di vivere. £ seguitava in fare spendere la città senza discrezione, e da questa spesa procede che la gravò di due accatti, in modo che non ci restava uomo che non fosse malcontento.» •• ’ Doveva il Cardinale iniziare agli affari di Stato due nipoti del pontefice. Clemente VII non poteva reggere al pensiero che la linea dì Cosimo il vecchio si spengesse; e poiché ¥ ultima speranza di questo era scesa nella tomba col duca d’Urbino, ei si mise a favorire due figli naturali, ambedue in età giovanile. Il maggiore di questi si chiamava Ippolito, ed era figlia di Giuliano Duca di Nemours, e d’una donna di Urbino; il minore aveva nome Alessandro. Sulla nascita di questo oravi qualche dubbio, ma comunemente passava per figlio del Duca d Urbino e di una fante della casa. Essi furono mandati a Firenze ove vissero in casa Medici, desiderando il Papa che i giovanetti si awezzasr sero al costumi della patria nella quale avevano da vivere e da signoreggiare; ricordandosi esre il Duca Lorenzo stato poco grato ai cittadini, perchè! suoi costumi, per essere stato egli lungo tempo fuori di Firenze mal si confacevano con quelli della sua patria.’ I giovani erano di caratteri