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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 43

LA GIOVBifTÙ DI CATEBINA DE* MEDICI. 43 di Francia. Ella non volle dare ad uno de suoi figli il nome di Clemente, poiché vi era la predizione che sotto un papa Clemente Firenze sarebbe stata colpita da un’estrema sventura. "* La Duchessina, come in Firenze solevano chiamare Caterina (sebbene, dopo che Adriano VI ebbe redintegrato nei suoi diritti Francesco Maria della Rovere, non le restasse dello stato del padre altro che il titolo) passò nella casa della famiglia i primi anni dell’infanzia. Condotta poi a {loma, non si sa in che tempo, ma probabilmente quando il Cardinale de’ Medici lasciò il governo della città, essa tornò a Firenze, nella primavera del 15915, insieme con quell’Alessandro che si diceva suo fratello naturale." Papa Clemente continuò a mostrarsi amorevole verso l’orfana, e ne aveva una cura patema. E ciò non faceva solo nella patria di lei: in Francia pure pensava ai suoi interessi. Egli usava della sua autorità presso il Re per assicurare ad essa l’eredità di Maddalenaeredità che il Duca d’Albany, di cui molto avremo da parlare, amministrava piuttosto cercando il proprio che l’interesse della nipote. Anche la rendita assegnata dal Re al Duca d’Urbino era da lungo tempo arretrata. Il fiorentino Roberto Acciainoli che andò là come Nunzio, fu incaricato di accomodare gli affari, ed esigere i crediti. *’