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34 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI

34 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. fendersi, e di impedire che si portino ad efifetto le maligne intenzioni del Papa, dimodoché la rottura dell’amicizia non torni né a vantaggio né ad onore suo. Poiché questa rottura era accaduta senzaché il Re vi desse la minima occasione motivo, inquantoché egli era stato un buono ed obbediente figlio della Chiesa, e tale voleva essere nell’avvenire; e sempre si era adoperato a fare quanto, secondo la sua maniera di. vedere, poteva tornare in onore e vantaggio della Santa Sede, del Papa, e di tuCla la sua famiglia: quindi il Re non aver potuto, comprendere che cosa mai avesse dato motivo alla inimicizia di Sua Santità , della quale ei sentiva molta afflizione, e alla quale sarebbesi opposto con tutta la sua forza.» * Francesco Guicciardini ci manifesta, dietro le comunicazioni confidenziali a lui fatte da Papa Clemente VII sulle intime mire e sulle speranze di Leon X, che quand’egli coli’ aiuto degl’Imperiali avesse cacciato i Francesi dall’Italia superiore, pensava di sbrigarsi eziandio degl’Imperiali in Napoli tt vendicandosi quella gloria della libertà d’Italia, alla quale prima aveva manifestamente aspirato l’antècissore.» *’ Così egli avrebbe sperato di condurre a termine nei suoi anni giovanili quello che il vecchio Giulio II aveva indarno tentato. La mala sorte d’Italia volle altrimenti. L’evacuazione di Milana méffi per opera del maresciallo di Lautrec ( Idiiovemifre 15S1 ), fu l’ultima