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408 hJk QlOYtn^is Dt CjkTEBINÀ DE* MEDICI.

mente impedita dalla malattia-, e qumdi dalla morte^ seguita nel settembre 4534^ della madre ^el Re, Luigia di Savoia. Le trattative riguardo'^àl matrimonia poro furono continuate: le lèttere de-* gli ambasciatori ne sodo piene. Ma per quanto Cesare si provasse a render vane le mire del suo competitore, e persistesse el progetto suo .ri- guardo allo Sforza ^per quanto questi non rinuo- ziasse alla speranza, ringraziasse ripetutamente r Imperatore*, insistesse per V acceleramento della cosa, tanto^ com'egli si esprimeva, a cagione-dei suo onore che delia 9ua sicurezza, e affin di mo-^ strare al mondo che la-benkToglienza di Carlo per lui non era illusoria; *^' non è quasi <^redibile che r acume dell' imperatore potesse illudersi sulle vere intenzioni di-Clemente. .Forse ei mi- i^va soltanto a tenere, a bada-I' infermo Duca, per assicurarsi della futura devoluzione di Milano. .

. Nel decembre deL 4 53S ebbe luogo di bel nuo- vo, come tre anni prima, un abboccamento fra il Papa e V Imperatore a Bologna.. La necessità di freDai;e con un concilio generale le novità reli» gtose^che sempre più prendevano piede in Ger- mania, di conchiudere una lega contro i-Turdìi nella quale Venezia doveva e non vol^a. entrare, di assicurare le relazioni politiche dell' Ralla su- periore, di accrescere' i sostegni della signoria Medicea in Firenze: tutti questi rilevanti affari, cb6 in parte, lurono il pensiero 4^ Garlo^Y per