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96 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI.

pensiero di essere destinato allo stato ecclesiastico: Clemente VII sapeva ciò, e lo teneva sempre d’occhiò, senza però poterne cambiare V indole. Il suo contegno non era quello d’un principe di Santa Chiesa. Allorquando, subito dopo la morte del Papa, Piero Strozzi che poi fu maresciaUo di Francia, e lo storico Iacopo Nardi lo andarono a visitare a Roma, per ragionare sugli avvenimenti di Firenze, egli entrò nella stanza con in capo un cappello di felpa di seta rossa, in veste e mantello militare e spada al fianco: e i visitanti non lo riconobbero finché ei non ebbe detto: Io sono il Cardinale. «Ho pot sentito mormorare da alcuni, così scrive T ambasciatore veneziano, essere obbietto del Cardinal de’ Medici, dispretandosi, di pigliare per moglie la Duchessina; con la quale vive in amor grande, essendo anche da lei riamato; né più in altri ella confida né ad altri ricorre ne’ suoi bisogni e desideri, salvo al detto Cardinale.»"

Ippolito de’ Medici però vide Caterina sposare il principe francese, e non molto dopo morì ad Istri sulla via fra Roma e Napoli, mentre egli (curiose vicissitudini della sorte I ) visitava la matrigna di colei che una volta gli era stata destinata a sposa, la bella Giulia Gonzaga Colonna, che abitava il vicino castello di Fondi. Fu detto che morisse di veleno fatto a lui propinare dal suo cugino duca di Firenze.