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era ancora apparso, e dichiarava di non trovar prudente, prima che arrivasse questo battaglione, di muovere sopra Salemi, “dove evvi una squadra armata, composta non dagli sbarcati, ma di gente raccogliticcia„. Egli appariva ignaro dei movimenti della banda sbarcata. Solo da alcune vaghe relazioni il Landi congetturava che la detta banda siasi piazzata nella Casina di Fardella, nelle vicinanze di Trapani, pur protestando però di non prestarvi fede, ““poichè poca nessuna fiducia ripongo su i pedoni esploratori di questo paese (i quali sono sempre in contraddizione fra loro), dove lo spirito pubblico, specialmente della plebe, è all’eccesso esaltato, tanto, che ieri sera già partì una quota di facinorosi di questo Comune, per tmirsi alle squadre„.1

Il giorno 14 scriveva: “Le masse degl’insorti crescono sempre di più, e vanno a stazionarsi tutte a Salemi, dove sembra che abbiano fissato quartiere generale, ivi trovansi pure gli emigrati, sbarcati a Marsala„. Solo in quel giorno gli riuscì di sapere la verità. Riferiva che il dì seguente avrebbe marciato sopra Salemi, ma poi, quasi pentito, modificava la sua risoluzione. Temeva agguati attraverso le folte boscaglie di ulivi, e dichiarava perciò che più prudente consiglio sarebbe stato quello di attendere il nemico a Calatafimi, posizione tutta militare, molto vantaggiosa all’offensiva e alla difensiva, ed essenzialmente necessaria per impedire che le bande si scaricassero (sic) sopra Palermo da questo lato della consolare„.2 Chiedeva da ultimo che un’altra colonna fosse uscita da Palermo per la linea di Partinico ed Alcamo, per prendere il nemico alle spalle. “Tentare un assalto a Salemi sarebbe un’imprudenza ed un avventurare la mia colonna fra la imboscata nemica.3 È curioso che di questo rapporto, il quale segna il numero 43, ed è datato da Calatafimi, la mattina stessa della battaglia (15 maggio) siano state fatte dal generale tre bozze, tutte di sua mano, e in ciascuna delle quali si nota lo studio suo di dimostrare che l’attacco sopra Salemi sarebbe la maggiore delle imprudenze.

Questo era il generale, incaricato di sostenere il primo urto dei Mille. Egli non possedeva nessuna di quelle qualità temerarie che decidono delle vittorie; sentiva di trovarsi in un paese

  1. Archivio Landi.
  2. Id. id.
  3. id. id.