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mente alcune mie frasi hanno urtato le convinzioni del P. M.

Non mi rimane dunque che a conchiudere.

Noi dobbiamo distinguere due cose perfettamente diverse; la vendetta dalla giustizia.

La vendetta é una semplice ritorsione dell’ingiuria, la giustizia é una riaffermazione del diritto mediante l’esame calmo, freddo, rigoroso e minuto di tutte le responsabilitá.

Ora, in questa causa viene continuamente in conflitto il sentimento della vendetta col sentimento della giustizia. Forse questo eccede in tutte le cause, ma un po’ piú in questa - l’idea corre alla necessitá di vendicare in modo esemplare il delitto.

Ma voi dovete preservarvi da questa influenza, voi dovete essere compenetrati del vostro dovere di rendere puramente e semplicemente giustizia.

Se si dovesse fare vendetta oh! allora sarebbe giustificato che oltre al Bresci si siano colpiti anche il fratello, il cognato, gli amici, i correligionarii, gli abitanti del suo paese nativo, che si siano fatti arresti in massa per l’Italia. (Rumori vivissimi — Agitazione crescente nel pubblico), e si fabbricano processi per associazioni di malfattori contro persone innocenti…

PRES. (vivamente) — Ma questo non si fa in Italia.

AVV. MERLINO — Questa é vendetta. Ma voi dovete fare giustizia in questo senso: che dovete assegnare a costui la sua vera responsabilitá.

Egli é colpevole, si; ha commesso un delitto, non lo nego, e deve farne l’espiazione1. Ma dati i suoi precedenti, date le cause che brevemente l’ho esposte, date tutte le influenze che hanno agito sull’animo di lui, gli negherete voi quello che tante volte avete concesso anche ai parricidi, anche ad accusati che non avevano i suoi buoni precedenti, non erano

  1. Rammentiamo che Merlino parla come avvocato e dal punto di vista delle leggi vigenti. Naturalmente ció non implica l’adesione degli editori, che con questo opuscolo non intendono far altro che render noto un interessante documento storico. N. d. R.