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la donna e la scuola 75


Deve radicare il sentimento del valore nazionale in confronto agli stranieri: — noi non aspiriamo a nessun primato, ma abbiamo diritto a piena uguaglianza di fronte a tutti gli altri popoli del mondo.

Nel lungo periodo di pace (speriamolo!) che la vittoria delle armi della civiltà, assicurerà all’Italia — non deve essere più posto nell’animo degli Italiani ad ammirazioni servili — che rappresentano il peso di lunghi secoli di schiavitù.

Si ammoniscono sovente i cittadini che non soffrono i disagi e i pericoli della trincea — di essere degni dei soldati che vigilano al fronte, — di curare a che tante morti sublimi, tanti eroismi e tanti martiri non siano stati invano. —

Ebbene — questa ammonizione non deve valere soltanto per la generazione nostra, ma altresì per quelle che verranno, per la libertà e la tranquillità delle quali — più che per la nostra — brillò così pura luce di giovinezza e di sacrificio.

Raccogliamo noi donne la fiaccola che ci porgono gli Eroi caduti — affinchè noi la trasmettiamo ai fratelli, ai figli, ai nepoti loro — sacro retaggio delle migliori virtù d’Italia nostra.

Roma, 25 febbraio 1918.