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come viene educata la donna alla vita 45


riconoscere, correggere. Nessuna elevazione si raggiunge senza fatica e senza sacrificio. A chi va avanti il primo urto, lo so, forse il più grave anche. Non importa. Esagerazioni? Errori? incomprensioni? Male? Dolore? Non importa ancora. Tutto ci ammonisce intorno e cosi tragicamente nell’ora cruenta. Dobbiamo aver chiaro il fine da raggiungere e dobbiamo avere coraggio morale. Arriveremo.

Intanto non stringiamo la nostra autorità per un’avidità di dominio, facciamo sgombra la via a chi deve procedere: apriamo lo spirito delle nostre figlie, diamo loro un oculato contatto con la vita, che non le corromperà ma le illuminerà oggi in difesa contro le asprezze dell’indomani, quando noi non saremo più forse vicino a loro; diamo loro anche la libera sanità fisica che sarà altrettanta sanità morale. Facciamo che i loro istinti si palesino spontaneamente per indurli in loro vantaggio. Forse l’istinto non è che un’affermazione e una difesa di cui la natura arricchisce il temperamento dell’individuo. Come nessun artificio può deviare dal senso naturale lo sviluppo di una pianta che pur deformandosi vincerà gli ostacoli o perirà, cosi la natura umana o più presto o più tardi si palesa secondo le sue particolari tendenze individuali. Deformarle significherà sempre peggiorarle.

Esprimiamo dalle belle e pure adolescenze la loro iniziale personalità, permettiamo loro di conoscere le loro possibilità, di misurare il loro valore e il loro dovere. Insegniamo loro a conoscere la loro vera anima e la via che ad essa le guida. Bruciamo alla stessa fiamma che abbiamo accesa in loro tutto quanto è meschino e inferiore; facciamole ricche di loro stesse.

Quanto all’uomo, in nome di una bella e dolce poesia, troppo spesso, egli ancora avversa la libertà