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come viene educata la donna alla vita 39

tanto uno stato d’animo, una consuetudine morale, cui non ha corrisposto mai la logica delle leggi, fino ai tempi nostri.

La maternità fin dal suo inizio, dovrebbe essere rivestita di alto rispetto, difesa dall’opinione pubblica e dal codice. Allora la donna più facilmente sentirebbe la sua vera responsabilità e si eleverebbe fino alla sua missione.

V’è invece ancora nelle educatrici una insufficienza penosa e nociva che si adatta a un metodo convenzionale, direi fisso, divenuto quasi dogmatico, il quale, per forza di atavismo e per forza d’inerzia morale e intellettuale, è come automatico e non suscita, pare incredibile, in chi lo segue, nessuna osservazione dubbiosa, nessuna titubanza, spesso anzi è accompagnato da una perfetta soddisfazione di sé, da una incoscienza inverosimile delle proprie deficenze in confronto con le nuove esigenze.

Perché, una cosa è molto importante. Affinché la donna possa veramente elevarsi, è necessario che l’uomo la elevi nel suo concetto non soltanto sociale ma particolare, ma individuale, ed è necessario però che l’uomo si elevi. Tanti uomini che affermano pubblicamente la giustezza delle nuove aspirazioni femminili, anche morali, anche spirituali, sono i primi che nella vita privata conservano ancora di fronte alle loro donne la mentalità del passato e non ne rispettano il pensiero ne tanto meno la personalità e sorridono beffardamente, o al più come al capriccio di un bimbo, alla tragedia silenziosa e mortale che ne corrode l’anima soffocata.

Bisogna dunque che questi uomini imparino a rispettare nella donna anche un individuo umano, anima e coscienza femminile e siano più cauti in ferire, cal-