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la donna e il suo nuovo cammino 7


mente vantaggio da quanto gli eventi le hanno offerto, e come potrà trarlo senza perdere delle doti sue proprie? Di fronte all’impulso da lei sentito di una più larga e più giusta esplicazione di vita, ha essa già equilibrato le proprie tendenze, fortificato il concetto morale della propria finalità; studiato, padroneggiato i varii moti della propria natura? E quali sono le difficoltà, i pregiudizi, le cattive abitudini che le si affacciano alla fortificazione del proprio carattere? Ecco i quesiti ai quali si propongono di rispondere le mie colleghe.

Il pieno sviluppo delle facoltà psichiche e intellettuali mercé l’istruzione educativa è la meta a cui deve tendere ogni individuo umano facente parte di una collettività; e poichè la donna è parte integrale di tale collettività, ne consegue che lo sviluppo della propria individualità non può che avvantaggiare le sue più elette qualità, e che il raggiungimento di un’indipendenza economica e morale non deve essere che coefficiente alla dignità femminile e mezzo al miglior adempimento dei propri doveri. E tutto ciò non per rendere nella donna più appariscenti le sue doti esteriori onde con più facilità conquidere quella così detta da molti in termine brutalmente pratico collocazione in termine più alto matrimonio, ma per formare un’interiore carattere atto a sentire il vero matrimonio come il più alto compito morale, non mezzo di posizione sociale, ma coronamento alla propria individualità volta ad essere una forza morale compagna dell’uomo, e guida cosciente dei propri figli.

Da secoli ormai l’umanità nostra tende nella trasformazione delle forze ad un’attività dinamica e il fulcro di tale attività noi lo chiamiamo lavoro. Oggi il lavoro nel suo più largo significato è assurto ad