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più concetti, ma passione per la donna — quando fin in fondo della sua anima essa è persuasa ugualmente della loro possibilità e della loro necessità, tanto che tutta la sua volontà si raccoglie come in un sol punto, e dice fra sè: «Per queste cose, occorrendo, io morirò» — è solo allora ch’essa acquista la potenza per inoculare e nel marito e nei figli la sua fede, e la nuova forza che dipende da quella fede. Per poterlo fare, essa, in un certo senso, non deve avere più la scelta. «Questa cosa Dio la vuole», deve aver impregnato e dominato la sua anima come, su un altro livello, è dominata la donna che concepisce. Come questa, volendo o non volendo, non può più, senza infame artifizio, impedire che la legge della vita si adempia, che la sua creatura cresca finché venga alla luce, così pure la donna che ha concepito nello spirito. Essa non può cambiare — non può. Comunque si levi attorno a lei la tempesta — se tutta la sua felicità minaccia di crollare — essa guarderà quella minaccia coll’angoscia nel cuore, angoscia niente inferiore a quella della donna ordinaria, ma non può cedere, non può, nemmeno per un attimo, smorzare quella nuova luce — tradire quella nuova vita che è nata in lei. E in faccia a questa nuova sofferenza, questa strana passione che ovviamente obbedisce a qualche profonda ispirazione, adempie qualche legge vitale, non c’è uomo, Signori, che non s’arresti — che non si senta portato almeno ad esaminare di nuovo, e molto più seriamente che forse non abbia mai fatto ancora, il suo pensiero e il suo sentimento su molti punti. La passione rispetta la passione — la vita riconosce la vita. Chi è pronto a morire, finisce spesso col vincere. Ma a minor costo niente si fa. Ed è perciò che il mondo ha visto così poco progresso in questo campo in tutti i secoli finora.