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il nuovo orientamento della donna ecc. 119


correnti, la liberale e l’imperialista, che non sono veramente nè l’una nè l’altra nella verità. Il meglio che si possa dire è che si neutralizzano a vicenda, e dal cozzo esce un relativo, molto relativo equilibrio. Ma sarebbe tanto da desiderare nella politica di domani che i valori dei due partiti si congiungessero e completassero. Ora, Signori, sembrerà grande presunzione se io vi dico che la donna intende qualcosa di tale necessarissima fusione? E non solo col suo cervello, che sarebbe poco, ma con tutta la passione della sua più intima natura? Intende, perchè la sua vita è ideale e pratica ad un tempo, in ogni giorno vissuto bene. L’uomo negli uffici e nelle professioni è più facilmente portato all’unilateralità, anzi vi è spesso obbligato. Ma la donna, nella sua vita di famiglia, deve esercitare continuamente e il sentimento e il senso pratico, e le è quasi impossibile ignorare la potenza dell’uno o del­l’altro. In un piccolo, spesso piccolissimo cerchio, essa è cresciuta meno unilaterale dell’uomo, perchè costretta a esercitare alternativamente le varie parti del suo spirito. Quasi ogni donna deve amministrare una casa e, se la vita è completa, deve amare. Ora l’uomo, anche altamente collocato, spesso non ha occasione di amministrare praticamente — in moltissime professioni sta sempre nell’astratto pensiero, e l’amore è confinato, per così dire, nei ritagli di tempo, mentre per la donna è l’atto della vita intera. Ripeto, il regno della donna è stato piccolissimo, ma nel suo piccolo ha abbracciato tutti gli elementi, tanto che in quella minoranza che oggi comincia a darsi alle questioni sociali e politiche, c’è una base di esperienza, diciamo non tecnica, nè particolareggiata, ma profonda, appassionata ed equilibrata, coll’equilibrio che sa dare solo la vita. Perdonatemi, Signori, se mi trattengo un po’