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98 eloisa battaglini


volta ho sentito l’animo mio invaso dalla malvagia tentazione di tagliare un pezzetto di lingua a qualche tramviera. Ma siateci indulgenti. Noi cominciamo appena il nostro tirocinio sociale. Molto dobbiamo imparare ed impareremo. Impareremo (miracolo inaudito) anche a tacere! L’uomo sa tacere perchè ha valutato l’immenso male che può fare una parola detta a sproposito; perchè ha compreso il valore e anche la dignità del silenzio. Per noi donne la lingua è stata finora la grande arma di difesa, arma potente, poiché anche l’uomo più agguerrito non resiste alla valanga dell’eloquenza femminile, specie se sorretta da una stridula voce inesorabile.

Bisogna compatirci dunque se teniamo in onore l’unico mezzo che ci abbia dato finora la vittoria in ogni contesa!

Anche a cagione della sua inesperienza, la donna non comprende il lavoro sociale che pur dovrebbe compiersi da ognuno come un dovere. Da noi è purtroppo molto da biasimare l’assenteismo. La donna italiana, nel suo complesso, quando non è colpita personalmente, si disinteressa dalle questioni d’indole generale come se non fossero affar suo. Noi abbiamo associazioni fiorenti, che lavorano attivamente; che hanno portato un grande contributo di bene in que­st’ora di prova; ma quante sono le socie che vi lavorano effettivamente? Quante le socie stesse, in confronto della grande massa femminile? Poche, sempre le stesse, costrette a correre dall’una all’altra associazione, a disperdere le proprie forze, perchè la maggioranza dorme. Come è possibile che si giunga alle riforme legali e famigliari così urgenti, così imperiosamente necessarie, se le donne stesse se ne disinteressano? Non si comprende che quello che si rifiuta quando è chiesto da mille donne, non si può più rifiutare quando