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bramare. 59

il significato originario. L’analogia dei due sensi di “gridare” e “desiderare” riscontrasi altresì in altri vb. e in altre lingue: così in a. cat. glatir abbaiare, donde cat. glatir desiderare, in l. latrare che valse “abbajare” ed anche “desiderare”. Una tale evoluzione di concetto ha il suo fondamento nel rapporto logico tra causa ed effetto, tra segno e cosa significata: difatti il fremito delle fiere è causato per lo più dallo stimolo della fame, quindi è segno di voglia ardente ed ingorda. Per questo vb. il Muratori aveva proposto come etim. il l. peramo amare molto: ma è derivazione inaccettabile, perchè non darebbe ragione del senso delle lingue sorelle che è di “gridare”; e poi perchè l. peramo è voce rara e classica, laddove bramare si formò nel medio-evo e non certo sotto l’influsso classico. Insostenibile è pure l’ipotesi dell’Ulrich che parte da un l. * fla(g)mare ardere. La base vera del gruppo rom. è ger. * braman donde aat. brëman prëman mat. brëmen ol. bremmen ruggire rumoreggiare. Da mat. brimmen forma secondaria di brëmen, dove il doppio m è ampliamento della radice al presente, originò tm. brummen d’ug. sig. Spettano pure qui anrd. brim rifrangimento delle onde romoreggianti, m. ing. brim carbone acceso [ing. brîmstone = zolfo], tm. Bremse tafano [il ronzante]. Rad. ger. brem da preger. bhrem ha per corrispondenti gr. βρέμω il cupo rumoreggiare delle acque del mare, βρομέω βρόμος, e l. fremo fremere. Il significato originario però non era quello di “rumore”, bensì di “movimento”, come appare da a. ind. bhrama vortice di fiamma, e bhrumi vortice di vento. Il senso posteriore di “rumore” sembra essersi sviluppato dallo speciale movimento vibratorio del suono, e dall’analogia fra moto e rumore. Pare peraltro che la radice idg. acquistasse il senso di “rumoreggiare” prima della divisione delle diverse popolazioni indo-europee dal ceppo comune; e quello del “rumoreggiare delle fiere” dopo di quella separazione [sans. bhramara ape] sicchè