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42 | bischenca — bismuto. |
Altri riportano aat. bior a got. * bius da rad. idg. rappresentata in sans. da piv pip = pa, gr. πί-νω, l. i: ed infine si è ravvicinato la parola in discorso ad ags. béo, anrd. bygg orzo, ma la forma è troppo diversa. Anche ing. bowse, m. ing. bousen, svizz. bouse bere, è troppo difforme. Der.: birr-aio-aiuolo-eria.
Bischenca, scherzo cattivo (Varchi). Il suono di q. parola, non studiata finquì da nessuno, conduce a trarla dal ger. come parecchie altre di senso affine, ad es. beffa celia scherno scherzo. Colà troviamo schencken donare mescere vendere, da cui col prefisso peggiorativo bis s’avrebbe il senso di “cattivo dono”. Anche aat. skinko canna, o meglio mat. schinke tm. Schinken gamba, potè prendere il senso di “cattiva burla”, analogamente a gamba che diè gambetto scherzo di cattivo genere.
Bislenco, storto malfatto (Brunetto Lat.). Entra qui aat. slinc sinistro (riprodotto anche da vall. hlinche d’ug. sig., afr. esclenque esclenche mano sinistra), con prefisso rom. bis. Di là mat. linc lenc tm. link. Bislenco per metatesi produsse sbilenco e con aferesi bilenco.
Bismuto, nome d’un metallo (Bossi Diz. Tecn. 1817). Con fr. bismuth, sp. bismuto, ing. bismuth riproduce tm. Bismuth Wismuth, voce invalsa in Germania nel sec. 16º colle forme Wismat di Mathesius e bl. bisemutum d’Agricola. Nell’Erzgebirge dove si scoprirono le prime miniere di q. metallo nel 1472, è chiamato Wiesmat da Wiesenmatte “stuoia de’ prati”: forse il metallo fu assomigliato ai fiori del prato pei suoi molteplici colori. Ma sembra interpretazione più giusta il credere che debba il nome alle antiche miniere di S. Giorgio presso Schneeberg, dette in der Wiesen cioè “nel prato”. Vb. muten essendo vocab. dei minatori che vale “cercare per scoprire una miniera”, Wiesmut significherebbe “indagare la miniera del prato”. Così il Kluge p. 409.