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lucchetto. 297


preposizioni got. us, aat. ar = dis, il che avrebbe dato il senso di “dischiudere, aprire”, senso conservato poi dal vb. anche quando le particelle ne furono staccate e tolte. Il Fick2 860 23, 274 pare attribuire a vb. lûkan il signif. fondamentale di “piegare”, poscia “serrare” ossia “piegare insieme”. Ma ingegnosissima è l’osservazione dello Schade p. 575. Sul campo ger., egli dice, i signif. di vb. lûkan sono quelli di staccare, spiccare, spiccare tirando, tirare spiccando, strappare, svellere qualche cosa di solidamente cresciuto, specie piante dalla terra, trarre fuori qualche cosa di rinchiuso dal suo ripostiglio, come la spada del fodero, e principalmente tirare qualche cosa di solido e forte per farlo servire da regolo, stanga, sbarra, in guisa da formare una chiusa, un recinto, in condizione però da poterlo ritirare e perciò aprire. Ora questo vb., massime in causa di quest’ultima circostanza, dopo avere oscillato lungamente coi suoi significati, alla fine si fissò nei due estremi di chiudere e aprire che venivano ad essere il risultato delle azioni intermedie da esso significate. Secondo lo stesso Fick era una espressione desunta dalla vita dei pastori e dei semplici agricoltori, e precisamente da una loro determinata operazione, cioè dal fare una siepe alle greggi nei pascoli mediante stanghe trasversali. Il cavare le stanghe dai luoghi forniti di buchi era aprire; il riporvele era chiudere. Ora questo togliere e questo porre tali stanghe era un tirare e ritirare. Questo in appresso fu poi detto delle porte e finestre chiuse mediante stanghette e chiavistelli. Ma il Faulmann non s’adatta nè al Grimm, nè al Pott, nè al Fick; e presupposto che i due signif. di lûkan “chiudere” e “aprire” siano irreducibili, sostiene che in esso si confusero due vb. di rad. diversa. In senso di “aprire” venne, secondo lui, da rad. di vb. mat. liechen, strappare, svellere, donde aat. loh “luogo incavato”. In senso poi di “serrare”, procederebbe da rad. louh, chiudere. Però il Faulmann da ultimo confessa che ciò