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lacca. | 265 |
zione longobarda, che non incontrasi in nessuna delle lingue neol. sorelle. Riposa su aat. hizzëa, hizza, hitza, hiza, mat. hizze, hitze, tm. Hitze, calore, bollore, impeto. La forma got. era * hitja, as. hittja, ol. hitte, hette, ags. hit, anrd. hite, calore, hita, scaldamento, dan. hete, calore. La rad. ger. è hit, cui appartiene got. heîto, febbre, aat. mat. heiz, caldo, adirato, amareggiato, tm. heiss, caldo, ol. heet, ags. hát, anrd. heitr, col vb. denom. aat. mat. tm. heizen, scaldare, ags. haétan, ing. to heat; inoltre vb. aat. hizzon, hizôn, diventar caldo, mat. hizen, hitzen, d’ug. sig. Il tema ger. era hitja, hitjan. Il Mackel non mette come certo che l’afr. hicier, eccitare, enhicier, infiammare, accalorare si riannodi ad aat. hiza ovvero riposi sul nome a. bt. che sopravvive nel vb. hissen, eccitare, ovvero sia un’altra derivazione.
L
Lacca1, profondità, abisso china, scesa (Dante, Buti). Immediatamente procedette senza dubbio da aat. lahha, mat. lache, tm. Lache, bavar. lacke, lago, pozzo, palude. Il cangiamento della aspirazione nella gutturale è regolare nel passaggio dal ger. in rom. (cfr. taccola da taha, tecchire da tehan, ecc.). L’aat. presenta anche laccha “pozzo”. I germanisti non sono d’accordo sull’origine di aat. lahha e laccha. Alcuni, come il Kluge, lo vorrebbero ricondurre al lat. lacus, mediante una forma secondaria laccus. Certo d’origine l. è ags. lacu e ing. lake, lago [a. sl. loky, lago, è d’estrazione at.; lokva, pioggia, invece è sl.]; ma considerato che l’as. possiede lagu, lago, ags. lago, anrd. lögr, lago, mare, che sono affini per senso e per forma, è chiaro non vi esser bisogno di pensare ad un imprestito fatto dal l. nel caso di lahha, laccha. Il Diez però non esclude del tutto anche gr. λάκκος, buco profondo.
Lacca2, anca, coscia dei quadrupedi, natica (Burchiello, Firenzuola). Il Caix riferì queste voce ad aat.