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tenderà meglio, che egli abbia creduto necessario d’aggiungere al prenome del padre anche quello del nonno, non avendo questi avuto la nota censoria. In questo modo avremmo, anche per l’ultimo dei denari mentovati di sopra, trovato spiegazione dell’insolita giunta del nome del nonno.

Gli altri denari non hanno tipi tanto insoliti, ma rappresentano di nuovo Roma assisa colla Vittoria, il primo è n. 271.

S. C. SVFENAS. Testa barbata di Saturno, dietro di esso falce e come pare recipiente di denaro.

R.° SEX. NONI. PR. L. V. P. F. Roma stolata assisa sopra una lorica, alla quale s’appoggiano due scudi ed altre armi, con parazonio al fianco s. e colla d. appoggiata sull’asta. Dietro lei Vittoria stante con ramo di palma nella s. e con laurea nell’atto d’incoronarla. - Denaro frequente. Vd. n. 10 della tav.

Il Mommsen seguendo la spiegazione data dal Pighio Annal. III p. 265 legge l’iscrizione del riverso Sex. Nonius praefor ludos Victoriae primus fecit e la riferisce ai giuochi della Vittoria instituiti nel 672 per celebrare la vittoria riportata da Sulla nelle vicinanze della porta Collina. Un parente omonimo del monetario dunque vien dichiarato come il primo pretore che abbia presieduto a quei giuochi nel 672. In questo modo i giuochi della Vittoria a Roma hanno dato un nuovo argomento di combinare la personificazione della città colla divinità più frequente sui denari. La composizione artistica è poco diversa da quella del denaro di C. Malleolus, pertanto si può dire che Vittoria, sebbene resti deuteragonista, si fa però più innanzi su questo denaro che su quello più antico. Ella inoltre non regge la sola corona per decorare Roma, ma pure un ramo di palma nella sinistra che può interpretarsi come simbolo del premio da guadagnarsi nei giuochi. Non si può più riconoscere se C. Malleolus abbia col tipo del suo denaro voluto accennare a qualche gloria particolare della sua fa-