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nella serie dei denari analoghi un posto distinto; imperciocchè sebbene ogni collega abbia scritto il nome separatamente sopra l’uno dei due lati, i tipi però manifestano l’unione strettissima dei due colleghi. Vediamo sull’averso le teste delle divinità Honos e Virtus, che avevano culto comune nel tempio costrutto da Mario, e sul riverso Italia e Roma sono rappresentate in atto veramente amichevole. Italia vestita del solito costume delle donne regge l’attributo della ricchezza. Roma si vede in abito guerriero con due attributi dell’impero, scettro e globo. Tutte e due hanno inoltre il principio del nome scritto accanto, come se non fossero caratterizzate abbastanza da quelli attributi. Infine dietro all’Italia si scorge un caduceo alato. Il caduceo non è soltanto attributo di Mercurio, ma pure della Pace, come si può dimostrare tanto per un didrachmon di Locri pubblicato da Carelli, tav. CLXXXIX, 13, quanto per un denaro dell’epoca di Augusto, vd, Cohen Iulia n. 50, dove quella divinità distinta dal nome regge un caduceo. È vero che là non è alato, ma le ale, a quel che pare, non ne costituiscono che un ornamento, come si vedono aggiunte pure a qualche caduceo adoperato come nota monetale sopra denari un poco anteriori a quello in discorso, p. e. n. 230 Marcia 238 Annia, vd. Fabretti Monete consolari di Torino, indice v. caduceo.

Abbiamo già veduto sul denaro di Lentulus Marcelli filius Roma guerriera in compagnia di una figura distinta dall’attributo della ricchezza, è confacente però anche l’analogia che offre una moneta dell’epoca della guerra civile con due guerrieri che stringonsi le mani, ricordo dell’alleanza fatta dagli Italici con Mitridate, vd. Friedlaender Osk. Münzen p. 84, tav. 10, 13. Imperciocchè anche questa volta l’Italia fa un’alleanza, bensì molto diversa. L’Italia non vien più rappresentata da un guerriero ma da una donna coi simboli della ricchezza e della pace, ed il posto del re asiatico lo occupa Roma padrona del mondo. Si sa che