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sure; cangiò i luoghi, gli stromenti, e il modo di misurare, ma trovò sempre il medesimo risultato; cioè, che la terra intorno all’equatore sia piatta e bassa, e sotto i poli più curva e voltata, ed in conseguenza abbia la figura di un uovo.

Le misure erano troppo precise, i calcoli troppo esatti, perchè si fosse potuto contraddirvi. Ciò non ostante ragioni fisiche richiedevano intieramente l’opposto, cioè che si supponesse le terra verso l’equatore più alta e curva, e verso i poli più bassa e piana. Si dispose dunque un doppio viaggio per misurare i gradi de’ meridiani: Condamine, Godin e Bouguer partirono peri Quito, città appartenente al Perù nell’America meridionale, la quale ha solamente 43' i7", cioè quasi nessuna latitudine settentrionale; e siccome ella è in territorio spagnuolo, partì in loro compagnia l’abile Antonio de Ulloa. Nell’anno seguente andarono Maupertuis, Clairaut, Camus e Le Monnier a Tornea per misurare il 66° del meridiano che taglia il circolo polare. Questi ultimi finirono più presto il loro lavoro, e ritornarono nell’agosto del 1737 a Parigi. Essi trovarono il grado di 57322 tese; dunque