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l’equatore che nell’asse, ossia una sferoide compressa. Il calcolo però sulla proporzione dell’asse, a confronto del diametro dell’equatore, per ambedue riuscì differente. Huygens lo ritrovò come 577 a 578, Newton come 229 a 230; cioè quello fissò la differenza a un miglio e mezzo, questi a quattro miglia. Le loro conclusioni furono ancora confermate da una scoperta di Cassini nel 1691. Questi trovò che Giove, il quale in 9 ore 51 minuti gira intorno al suo asse, ha una figura piatta, e che il diametro dell’equatore sia di un quindicesimo maggiore di quello dell’asse. Quindi se ne concluse, che quello che in lui, per mezzo di maggiore celerità di rotazione, era stato cagionato in misura maggiore, dovesse in proporzione aver luogo anche nella terra.
Ma Cassini dubitò di queste conclusioni, fondate in parte sopra le sue proprie scoperte, e piuttosto attribuì alla terra una figura elittica ovale, sostenendo che nella determinazione della figura della terra non si dovesse aver riguardo alle speculazioni e conclusioni a priori, ma bensì alle vere misure; e queste parevano decidere intieramente per la figura elittica suddetta. Picard nel 1669 aveva mi-